Umanesimo e Rinascimento

L’inizio dell’età moderna, a cui appartengono i pensatori che segnano il passaggio a questo periodo, viene fissata convenzionalmente nel Quattrocento, precisamente nel 1492, anno della scoperta dell’America. È proprio in questo periodo che si sviluppa, in Italia, il fenomeno dell’Umanesimo, il quale si propone il ritorno al mondo classico, nel tentativo di reintrodurre una cultura che pone l’uomo al centro, insieme alla sua dignità e libertà.


Tale progetto prosegue nel Cinquecento, quando tale movimento raggiunge il suo apice e si diffonde in tutta Europa, assumendo il nome di Rinascimento. Entrambi i movimenti affermano la centralità dell’uomo nel cosmo, sostituendo così metaforicamente il ruolo di Dio nel medioevo, divenendo artefice del proprio destino e padrone della propria vita.


UMANESIMO

Ha origine nel Quattrocento nelle città italiane, in particolare Firenze


  • Centralità della riflessione sull’uomo
  • Studio delle Humanae Litterae, ovvero lo studio accurato delle opere degli autori classici  
  • Approccio filologico (ricostruzione dei testi) alla cultura classica
  • Diffusione del latino


RINASCIMENTO

Si diffonde nel Cinquecento, in Italia e in Europa, tra cui la Francia, i Paesi Bassi e la Germania.


  • Rinnovamento in tutti i campi, quali artistici, religiosi, filosofici e scientifici
  • Critica della cultura scolastico-medievale, considerata come priva di valore culturale
  • Ritorno al principio, ovvero agli antichi e all cristianesimo originario, conducendo così anche alla riforma protestante
  • Nuova attenzione per la natura


I temi fondamentali della cultura umanistico-rinascimentale possono ritrovarsi nelle due principali correnti di pensiero caratterizzanti l’epoca, quella platonica e quella aristotelica. 


Con l’Umanesimo si riscopre Platone, grazie alle traduzioni delle sue opere in latino, e contemporaneamente, anche gli studi aristotelici subiscono una rivisitazione, grazie alle nuove e più accurate traduzioni delle opere del filosofo.


PLATONICI E ARISTOTELICI

Il dibattito tra platonici e aristotelici evidenzia la contrapposizione tra due differenti orientamenti culturali, infatti, se i primi sono maggiormente interessati ad una rinascita spirituale e religiosa, nella cui vedono il platonismo come l’espressione più alta della religiosità antica, gli aristotelici ritrovano nei testi uno stimolo per l’approfondimento di una ricerca razionale e naturalistica.


I centri di queste correnti sono Firenze per il platonismo e Padova per l’aristotelismo.

  

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