Galileo Galilei

La nascita della scienza moderna

Galilei fu uno dei protagonisti della rivoluzione scientifica. Grazie alle sue teorie e alle sue ricerche sperimentali, la scienza si svincola dalla fede e dall’autoritarismo della tradizione aristotelica, assumendo il carattere oggettivo odierno.



A Galileo si riconosce la prima verifica di tipo empirica della teoria copernicana, la quale diviene così una vera e propria teoria scientifica, dotata di carattere oggettivo. La novità della posizione sostenuta da Galileo Galilei consisteva nel sostenere tale teoria come la vera struttura fisica dell’universo e non come semplice congettura possibile, quale era invece la teoria eliocentrica. 

Egli non si ferma solo a sostenere la teoria copernicana, nel 1609 punta il telescopio al cielo per provare che il Sole è al centro del nostro sistema planetario, scoperta che segnerà una svolta fondamentale e di rilevanza tale da cancellare secoli di convenzioni errate.


Galileo ha dunque riformulato, più di chiunque altro, le basi metodologiche della scienza moderna. Le sue dottrine non interessarono solo il campo della matematica e della fisica, ma anche quello filosofico e culturale, poiché meritevole di aver ridefinito i rapporti tra la scienza e la religione quanto quelli tra scienza e filosofia. 


LA CONDANNA E L’ABIURA

La sua posizione esplicitamente favorevole al copernicanesimo, espose Galileo Galilei alla riprovazione della Chiesa. Con la condanna della teoria copernicana quale eresia, avvenuta il 12 novembre 1612, per opera del padre domenicano Niccolò Lorini, Galileo si trova in seria difficoltà, poiché egli non avrebbe più dovuto difendere soltanto la libertà e l’autonomia della ricerca scientifica, ma anche la sua stessa vita.


Egli si vide dunque costretto ad approfondire la Bibbia, per poter comprendere e chiarire i rapporti tra la fede e la scienza, nell’intento di contestare le accuse di eresia. In una lettera ad un suo fedele seguace, padre Castelli, Galileo sostenne che la Bibbia ha uno scopo etico e religioso, non scientifico poiché essa non vuole insegnare agli uomini “com’è fatto il cielo”, ma “come si va in cielo”. Tra scienza e fede non vi è quindi contraddizione, ma separazione di competenze, ovvero due ambiti differenti anche se riconducibili allo stesso creatore.


IL DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO 

Di seguito ad un periodo di ostilità della chiesa, Galileo potè godere di periodo di pace e tranquillità grazie all’elevazione al pontificato del cardinale Maffeo Barberini, stimava lo scienziato. Frutto di questo periodo fu la sua opera più matura e significativa, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, un testo scritto in lingua volgare e in forma dialogica, con l’obbiettivo di far trionfare la verità della scienza copernicana.


I protagonisti del dialogo sono tre:

  • L’Aristotelico Simplicio, semplice e sprovveduto
  • Lo scienziato Sagredo, nel ruolo del mediatore imparziale
  • Il copernicano Salviati, sottile e lucido dietro al quale si cela lo stesso autore


L’opera, la quale aveva ottenuto in un primo momento l’autorizzazione ecclesiastica, fu censurata, in quanto ritenuto blasfema e inaccettabile. Galileo stesso fu costretto alla ritrattazione è obbligato a rinnegare le sue teorie quali errori ed eresie. 




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