John Locke

La sua biografia

John Locke nacque a Wrington nel 1632, studiò all’Università di Oxford, dove poi vi rimase in qualità di professore di greco e di retorica. Condusse la sua vita in uno dei periodi più difficili della storia inglese, assistendo alle rivoluzioni che portarono al termine della monarchia assoluta e all’’instaurazione di una monarchia parlamentare. 

Tali eventi portarono Locke ad interessarsi, sin da subito, alla politica, comportandogli diversi problemi, e alla filosofia.


Al suo ritorno dai quattro anni trascorsi in Francia ed essersi recato, volontariamente, in esilio in Olanda, Locke divenne un ardito sostenitore della “gloriosa rivoluzione”, ricevendo così fama e onore, poiché impersonava perfettamente l’intellettuale del nuovo sistema politico inglese.

In tale clima, egli potè dedicarsi pienamente alla sua attività filosofica, componendo le sue principali opere. Il filosofo morì nel 1704 nel castello di Oates.


L’Empirismo

Locke è riconosciuto come il padre dell’empirismo: 

corrente filosofica secondo cui la conoscenza è rappresentata dall’esperienza.

La ragione dell’uomo è dunque limitata da ciò che trasmettono i sensi, la quale dev’essere successivamente, per essere validata, trovare la conferma nel mondo esterno. L’uomo non può quindi conoscere ciò che si spinge oltre alla realtà di cui fa esperienza. 


Secondo Locke il primissimo materiale della conoscenza è costituito dalle idee semplici, le quali rappresentano una ricezione passiva di due tipi di realtà: 

  • nelle idee di sensazione noi riceviamo tutti quei contenuti appartenenti al mondo, alle cose esterne: attraverso i nostri sensi riconosciamo nella realtà naturale una serie di attributi
  • nelle idee di riflessione trovano posto tutte le nostre sensazioni interne (il pensare, l’essere) che sono sempre, in un qualche modo, collegate con la sensazione esterna

Il processo conoscitivo, tuttavia, non si basa esclusivamente sul ricevere passivamente le idee semplici provenienti dall’esperienza. La mente, ricevuto il contenuto, lo organizza e lo assembla attivamente, in due modi:

  • Producendo le idee complesse che nascono dal raggruppamento di più idee semplici.
  • Creando delle idee generali, segni, nomi, dati ad un insieme di cose specifiche.

Il Liberalismo

Locke ha lasciato una grandissima impronta anche nella politica, facendosi portatore delle libertà degli uomini e del principio di tolleranza religiosa, divenendo così il padre del liberalismo.

Locke immagina un ipotetico stato di natura in cui tutti gli uomini vivono in una situazione di profonda uguaglianza di diritti. Ogni uomo gode del diritto alla libertà, alla vita e alla proprietà, limitata però alla sua persona da una legge di natura, la ragione.

Tuttavia, il filosofo, crede che la pacifica convivenza potrebbe egualmente portare ad una guerra, nell’evenienza che qualcuno possa violare la legge di natura. Per evitare ciò, gli uomini decidono quindi di creare uno stato civile, il quale ruolo è di tutelare, attraverso le leggi, i diritti dei cittadini.


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